Un giorno la notte
Nella giornata di mercoledì 30 marzo 2022 presso l'aula magna dell'Istituto le classi 2AS, 3A e 3O hanno partecipato alla proiezione del film “Un Giorno La Notte, di Michele Aiello e Michele Cattani, vincitore del premio "Giuseppe Folchi" come miglior documentario del 2021.
Dopo la proiezione si è tenuto un didattito sul film con il regista Michele Cattani e il coprotagonista Pasquale Di Flaviano.
L'evento è stato organizzato in collaborazione con Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Rimini
Il Film
Il film porta sullo schermo l’emozionante storia del giovane gambiano Sainey arrivato in Italia con la speranza di trovare una soluzione per la Retinite Pigmentosa di cui soffre. Dopo aver scoperto che anche qui non esiste una cura, è deciso a imparare più cose possibili per prepararsi alla cecità. In questo viaggio verso l’oscurità, Sainey incontra un nuovo amico e scopre la passione per un nuovo sport, il baseball. Così decide di filmare la sua storia in prima persona e di mostrare al mondo che bisogna reagire anche contro le difficoltà più grandi, finendo con il coinvolgere lo spettatore in un turbinio di relazioni umane, moti d’animo e conquiste silenziose.
Note di regia
“Ci sono due punti di vista nel film: uno soggettivo, che è girato dal protagonista e co-autore di questa storia, Sainey; e uno osservativo, girato da noi registi. Il rapporto tra autobiografia e biografia è uno dei temi principali del film e ha un ruolo centrale per la storia.
L’auto-narrazione di Sainey è il risultato di un lavoro di ricerca sul campo che va avanti da alcuni anni e che fa uso del Video Partecipativo, una tecnica che offre a tutte le persone, anche principianti, l’opportunità di esprimere il proprio punto di vista attraverso la produzione audiovisiva. L’origine del film, infatti, è avvenuta all’interno di un laboratorio di Video Partecipativo, a cui Sainey ha partecipato nel 2018. Al termine di quel laboratorio abbiamo proposto a Sainey di realizzare un film sulla sua vita. Da lì, lo sguardo d’auto-narrazione è proseguito con lo sviluppo del film, divenendo il nucleo principale attorno cui far ruotare la storia. Noi, di contro, abbiamo scelto di raccontare Sainey standogli molto vicino, per poterci connettere meglio al suo mondo interiore, senza distaccarci troppo con un punto di vista più freddo. A partire da questo binomio auto-rappresentazione / rappresentazione, il tema del doppio si è sviluppato su diversi livelli: interno / esterno; disabilità / normalità; impossibilità / possibilità; sogno / realtà. Data questa forte dimensione del doppio, si è parso quasi naturale concentrare il nostro sguardo su uno dei legami più cari che Sainey aveva. Così, quando abbiamo capito che Pasquale rappresentava una sorta di guida per lui, abbiamo anche pensato che raccontare il loro rapporto sarebbe stato prezioso.
A livello fotografico, infine, abbiamo scelto il formato del 4:3. Il formato si richiama alle condizioni visive di Sainey e ha avuto un impatto in primo luogo su noi stessi, poiché abbiamo rinunciato a una porzione di inquadratura. In seconda battuta, vuole essere una limitazione per il pubblico, obbligato a sperimentare una visione più limitata rispetto a quella a cui si è abituato negli ultimi anni coi formati larghi.
Speriamo che, nonostante la drammaticità insita nella storia, il film riesca a trasmettere e incoraggiare una diversa percezione visiva per avvicinarsi meglio ai testimoni del film.”
(Michele Aiello, Michele Cattani)